TESTIMONE IN
RADIONICA
Sono chiamati
testimoni quei
corpi che sono
identici nelle
loro qualità,
ovvero nella
radianza, ai
corpi che si
stanno
ricercando o
studiando, o
analizzando.
Il testimonio è
quasi sempre
indispensabile
in operazioni
radiestesiche
perché
utilissimo,
quando è
possibile
servirsene
I testimoni si
possono
distinguere in:
Forti se sono
campioni reali
dell’intero,
come ad esempio
in caso di un
metallo o di un
fluido sono
testimoni forti
campioni reali
di quel metallo
o di quel
fluido.
Se invece ci
riferiamo ad una
persona sono
testimoni forti
la saliva, i
capelli, le
unghie ecc. Oggi
in epoca moderna
si è abbandonata
l’idea di usare
sangue o urina o
saliva e si è
visto che anche
una foto o una
firma della
persona possono
essere
considerati
testimoni forti
perché risuonano
con l’energia
della persona
ottimamente.
Il radiestesista
Ingegner Cesare
Bardeloni, che
si è
sperimentato a
lungo su studi
sui testimoni,
ha dedotto che
la scrittura
dell’uomo serve
ad
individualizzare
un soggetto da
un altro
mediante l’onda
personale che si
riesce a
misurare caso
per caso
Egli considera
la scrittura
come energia
individuale che
nel moto
materiale della
mano conduce e
realizza l’onda
pensiero che
equivale
graficamente
alla parola
priva del suo
rivestimento di
suono. Non
sappiamo quali
strumenti abbia
usato il
Bardeloni, ma
egli conclude
sottolineando
che mediante lo
scritto si
determina la
modalità ritmica
con la quale la
vibrazione
individuale
dell’energia
radiante dello
scritto si
irradia nello
spazio, e che
con il sistema
della “sintonia”
si può
determinare la
direzione nella
quale si trova
il soggetto.
Parlando di
testimoni egli
afferma:” ogni
disegno vibra
con la stessa
modalità del
terreno
rappresentato”
Si considerano
invece testimoni
deboli le mappe
o le planimetrie
di un abitazione
oppure nel caso
di una persona
un indumento o
un oggetto da
lei indossato.
A volte i
testimoni devono
essere costruiti
artificialmente
e allora si
usano fiale in
cui è stata
introdotta una
sostanza
qualsiasi
impregnata di
onde energetiche
che
rappresentano la
sostanza che
devono
rappresentare.
Per far questo
si ricorre ai
così detti
“circuiti
radionici” di
cui parleremo
brevemente.
COME SI USA IL
TESTIMONIO
Facendo delle
ricerche
all’aperto il
testimonio va
tenuto nella
stessa mano che
regge il
pendolo.
Se si lavora su
un tavolo invece
si può tenere il
testimonio sul
piano, e con la
mano opposta a
quella con la
quale si regge
il pendolo,
toccarne una
parte o con un
dito o con una
bacchetta di
rame.
A volte si usano
pendoli
apribili, vuoti
internamente, i
quali permettono
di inserire il
testimonio. Per
i testimoni
scritti si può
usare inchiostro
di china
fortificandolo
con limatura di
ferro che lo
rende più
attivo, ma
questo oggi non
si usa più.
E’ bene sapere
che una firma o
una foto si
possono
fotocopiare, ed
hanno lo stesso
effetto come
testimone.
Poiché sappiamo
che esistono il
fenomeni
dell’impregnazione
e delle
rimanenze, per
cui l’energia
emessa dai
testimoni può
essere inquinata
da altri
testimoni o
dalle mani che
li toccano, è
importante e
necessario
tenere i
testimoni tutti
divisi in
bustine
possibilmente
nere, o fasciati
in carta
stagnola, per
non creare
interferenze tra
loro.
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